L'uso di coloranti artificiali è sempre più comune nelle superfici sportive, e si sta diffondendo per risolvere il problema delle risemina o mancanza di colore per vari motivi. Esistono quindi pigmenti che vengono assorbiti dalla foglia, aumentandone la temperatura e migliorandone la qualità generale (di solito sono dotati di protezioni contro i raggi ultravioletti), poiché in situazioni di elevata intensità solare possono causare danni vitali. D'altra parte, esistono vernici che possono essere utilizzate sulle varietà dormienti, che presentano meno vantaggi rispetto ai pigmenti.
Le vernici non vengono assorbite dal tessuto fogliare, tuttavia i pigmenti vengono assorbiti attraverso gli stomi, Mc Carty et al., 2013.
Il composto di base di questi pigmenti è la ftalocianina, un composto blu-verde con una struttura simile a quella della clorofilla, tranne per il fatto che il magnesio della clorofilla è sostituito dal rame della ftalocianina, Quillen Lomax, S 2005.
Questi pigmenti, pur non essendo biologicamente attivi, hanno proprietà simili a quelle dei pigmenti naturali. Possono assorbire determinate lunghezze d'onda e rifletterle a loro volta. Un altro fattore interessante è l'impatto dell'intensità luminosa, in particolare con Poa Annua, che subisce uno stress maggiore in condizioni di elevata intensità luminosa rispetto, ad esempio, ad Agrostis spp. Si raccomanda inoltre di non colorare le zone d'ombra, poiché hanno già un'intensità luminosa naturalmente bassa.
I vantaggi dell'uso dei pigmenti rispetto al reimpianto sono la riduzione dei costi di acqua, carburante, attrezzature e sementi, il miglioramento della qualità delle varietà C4 eliminando la concorrenza e la riduzione della contaminazione da Poa Annua.
Una risposta
Un post perfetto e altamente raccomandato. Complimenti